Trova il tuo esempio, impara dai migliori, ma non barare.

Si dice che si debba imparare dai migliori, prendere spunto dai grandi e replicare formule, sistemi e metodi di successo. Lo sappiamo tutti, più o meno. Quel che forse sfugge, qua e là sul percorso di copy and paste, è come farlo, in che misura, con quali limiti.

Già al pronti via, mentre cerchi qualcuno cui ispirarti, stai facendo qualcosa di buono per te stesso. In itinere, cresci; quando trovi il tuo modello, l’unico vero rischio è che tu perda di vista la tua identità. Certo, puoi dirmi che puoi costruirne una nuova, riconfigurata ad hoc sullo stile del “guru” che ti infiamma le sinapsi (e ci auguriamo solo quelle), ma se appena appena hai uno straccio di riconoscibilità e un numero di persone che lavorano con te superiore a due, te lo puoi pure scordare.

Tu sei tu. Puoi migliorare, puoi diventare più bravo, aggiustare il tiro, il tono, il taglio, ma se solo provi a barare, magari millantando una versione di te troppo lontana dalla realtà, smetti di essere credibile in un battibaleno.

E chi non è credibile, non vende.

Se, giusto per fare un esempio, sei un tipo pacifico, magari schivo, un omino tranquillo di quelli che parlano a voce bassa e parlano poco e piano, non è che di colpo, dalla sera alla mattina, puoi mascherarti da animale da palcoscenico e sperare che qualcuno ti creda.

Chi lavora con te ha imparato a conoscerti e se continua a sceglierti probabilmente anche ad apprezzarti.

A chi ti sceglie, non la racconti. E non è un bene nemmeno provarci.

Le maschere stan bene al cinema, o a teatro. O – al massimo – in camera.

Con chi lavora con te perché ti stima, meglio evitarle.

Meglio essere spontanei, perché se sei vero, non rischi di smentirti alla prima occasione, non generi dubbi, non spari fumo (e – potenzialmente – riduci pure le cazzate).

Magari non piacerai a tutti; forse troverai qualcuno per cui non sarai abbastanza “cool” (sostituire con aggettivo a piacere); potrà perfino capitare che qualcuno provi a non farti sentire all’altezza (ma, giuro, non sarà un problema tuo, quanto suo), ma rimarrai coerente e vero. Fino al midollo. E se c’è una cosa che paga è la verità. Soprattutto quando di tratta di esseri umani e di relazioni.

Quale verità? La tua, quella che ti viene facile, che ti esce naturale, il che non significa tu debba andare al lavoro in pigiama o che non debba far nulla per presentarti come si deve, ma vuol dire essere onesti. E, soprattutto, non barare.

Mai.

3 pensieri riguardo “Trova il tuo esempio, impara dai migliori, ma non barare.

  1. E anche qui Roberta si supera. L’arte di essere sé stessi e farne un capolavoro. Riuscirci poi è cosa un pochino più complicata, ma con una buona dose di pazienza e una buona strategia da scalare.. Che dire: condivido e concordo su ogni sillaba.

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