Siamo tutta chimica

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Facendo di tutta l’erba un gran bel fascio, intorno a noi ci sono persone iper-produttive e super felici e cenci davvero davvero depressi che si trascinano da un giorno all’altro.

I primi, di solito, si danno un gran da fare e hanno un sacco di buoni risultati, se la spassano e sono quasi sempre anche benestanti.

I secondi hanno spesso facce tristi, fanno fatica a sbarcare il lunario e non possono fare altro che lamentarsene.

Gli abitanti di entrambe le macrocategorie reiterano un processo/approccio vitale che li mantiene in una zona di comfort: i felici sono felici e producono e sono felici; i tristi non producono e non producendo s’intristiscono ulteriormente.

“Perché?” (1)

Secondo i chimici, la RISPOSTA (2) sta nella chimica (3) e all’interno di essa, in particolare, sta in scia a dopamina, serotonina, ossitocina ed endorfina, ovvero ai quattro neurotrasmettitori responsabili del nostro umore.

Questa potentissima band ce la suona e ce la canta in risposta a stimoli di diversa natura ma tali stimoli non è detto debbano arrivare (unicamente) dall’esterno: possiamo scrivere anche da soli sui nostri spartiti e far vibrare gli ormoni addirittura a comando.

Seguitemi.

Dopamina

La dopamina è un bel calcio sul nostro lato B seguito da una coccola fantastica; è la maestra con la faccia serissima che ci manda a fare i compiti e ci premia appena li finiamo; è la mamma che ci mostra la merenda e ci fa: «Ah, no, bello mio, prima metti in ordine quel macello di camera tua!»

Studi scientifici sul livello di dopamina dei topi (che come sanno tutti, sono i migliori amici dei ricercatori) hanno dimostrato come a diversi livelli dell’ormone si associno diverse e contrarie tendenze alla produttività e al benessere. Il topo con la dopamina bassa si annoia, è annichilito dal dubbio, tende a evitare gli sforzi, rimanda a dopo pure quello che andava fatto prima e – nell’indecisione – sceglie la via più breve/facile; quello con la dopamina alta s’ingegna, si fa un gran culo, raddoppia l’impegno e mangia il doppio.

Il topo dopaminizzato (molto diverso da quello dopato), parte dividendo gli obiettivi: sezionando il percorso in piccoli tratti, riesce – senza diventare scemo – a raggiungere una meta dopo l’altra e dà così il via a un fichissimo meccanismo di tensione-premio che gli spara altre dopamine.

Guardando loro, noi, piccoli roditori umani, possiamo imparare: gli scienziati possono compilare  statistiche ed elaborare modelli e noi possiamo replicare il topo-metodo della dopo-induzione, sezionando i nostri compiti e facendo prima quello che il topo moscio rimanda a poi.

Serotonina

Entra in circolo e satura i gangli neurali quando il portatore dei gangli si sente fico (leggi: importante, riconosciuto, rilevante). Quando c’è lei a far la guardia, depressione e senso di solitudine stanno fuori dalla porta; quando manca, fanno man bassa, tant’è che secondo Barry Jacobs, di professione neuroscienziato, la maggior parte degli antidepressivi si concentrano sulla produzione di serotonina.

Per auto-indurla, in mancanza di stimoli esterni, ci basta ricordare un successo (4): il cervello fa un casino di fatica a distinguere la realtà dalla percezione e sentendo come vero quello che percepisce, nel momento in cui gli facciamo percepire delle belle cose (‘O’ stretta, accento pugliese), lui schizza serotonina a destra e a manca. Lui schizza e noi gongoliamo, mezzi annegati e obnubilati nel mare calmo e denso del neurotrasmettitore più burroso del mondo.

Un altro furbissimo stratagemma consiste nell’esporci al sole per una ventina di minuti: mentre la nostra pelle assorbe i raggi ultravioletti, i raggi stimolano la produzione di vitamina D e di serotonina e i nostri visceri neurali si bagnano di felicità.

Ossitocina – da fascia protetta

L’ossitocina è l’ormone dell’iper-coccola: arriva in circolo dopo un orgasmo, durante il parto e nell’allattamento. Per stimolarne la produzione senza correre il rischio di essere arrestati o molestati e senza infilare un capezzolo fra le labbra di un’amica, un cliente o un collega, basta un abbraccio. Un semplice, morbido, sentito abbraccio nebulizza ossitocina meglio di uno di quegli spara-acqua dei locali alla moda.

Se non troviamo nessuno da abbracciare, il nostro problema più che chimico è molecolare e più degli ormoni, riguarda i legami.

Endorfina

L’endorfina è il MOMENT-SUPER-ACT secreto e tutto sommato pure abbastanza segreto, prodotto dalla nostra farmacia cerebrale per ridurre stress, dolori e malanni. Assomiglia alla morfina, sia come struttura molecolare, sia come risultati.

Per produrla basta un po’ di sudore, aka esercizio fisico. Oppure una risata.

Chi crede nell’aromaterapia, può sniffare lavanda oppure vaniglia. Chi preferisce i piaceri della tavola a quelli del naso, può mangiare cioccolato (fondente) e/o peperoncino.


Note

(1) Perché non siamo tutti produttivi e felici?

(2) Che è sempre 42

(3) Secondo i fisici siamo tutta fisica; secondo i biologi siamo solo biologia; secondo i chimici siamo solo chimica e secondo me? Siamo poco più che letteratura.

(4) L’articolo originale, dal quale ho scopiazzando il mio pezzo di oggi, parla di “past achievement”, che tradotto letteralmente suona come “successo passato”: per quanto il termine successo abbia quasi perso la sua natura di participio passato per accogliere la mutazione da trainer alla Robbins e compagnia cantanti, in quanto nostalgica, nonché once in a while grammarnazi 2.0, ho preferito evitare la ripetizione.

3 pensieri riguardo “Siamo tutta chimica

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