Perché raccontarsi?
Siamo tutti attori, come diceva Shakespeare?
O in cerca del nostro quarto d’ora di notorietà, come diceva Warhol?
Sarà mania di protagonismo o pura lucidità?
Oppure, più semplicemente, è arrivato il momento di farsi sentire, senza alzare la voce?
Se hai una buona storia da raccontare … non sei mai finito!
Si parla di storytelling applicato ai social, ma io ti dico: applicalo a te. Alle tue interazioni, alle tue trattative.
Una storia, solo una storia, la tua.
Scegli fatti salienti della tua storia, aneddoti, situazioni simpatiche, battute, soluzioni a problemi… quello che vuoi, purché sia parte dei tuoi ricordi, del tuo vissuto, anche indiretto.
Metti insieme le tue vittorie grandi e piccole, fatti riempire la mente di ricordi piacevoli e poi … usali.
La vita ti sbatte in prima linea, in una foresta con lupi affamati: il mercato.
Ti trovi al cospetto di sprovveduti, di gente furba e arrogante, di disonesti, troll, burocrazia alienante e qualche attimo di sfortuna.
Ma tu non molli, sai che ce l’hai fatta altre volte, hai passato di peggio e puoi costruire la tua storia, puoi vincere ancora.
E poi ancora.
Hai un…
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Senza alzare la voce, si, è anche il modo più efficace. Comunque così tu mi lusinghi. Potrei arrossire: grazie 🙂
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Sai una cosa, Andrea? Ho imparato a stare zitta e a lasciar perdere le polemiche inutili. Ma ho anche imparato a dire “bravo” a chi se lo merita. E tu sei proprio un “se-lo-merita”. M)
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🙂
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