Non è solo il tempo di oggi, quello che paghi, quando scegli un professionista, ma anche quello di ieri.
Già. Anche quello di ieri. Degli anni passati. Delle ore trascorse a studiare, girare il mondo, metterci la faccia, la gobba, i neuroni, a ingoiare rospi, baciarli e scoprire che difficilmente si trasformano in principi, a emettere fatture e rincorrere clienti difficili.
Non paghi solo l’oggi, quando scegli qualcuno. Specie se scegli qualcuno veloce, perché se oggi è veloce non è detto che sia un genio (anzi: difficile lo sia), ma è certo che deve aver fatto fatica, passando un sacco di tempo ad allenarsi, sperimentando situazioni diverse e imparando da ognuna.
Paghi la sua competenza, la formazione, le notti a leggere, i sabati, le domeniche, le conquiste e i sacrifici. Paghi le sue rinunce, paghi le sue scelte, i suoi diplomi, i corsi, i master, i webminar, le tonnellate di libri e i tera di ebook letti, riletti e mandati a memoria.
Paghi ogni singola serata passata a scandagliare il web, per capire come crescere. Paghi le migliaia di prove ripetute e fallimenti e delusioni una sull’altra, in fila per due col resto di uno, per arrivare a limitare gli errori, ad arginare le non conformità, a immaginare emergenze e prevedere scenari.
Paghi ogni volta che ha detto:
No, non ci sono.
No, mi spiace.
No, devo lavorare.
No, devo studiare.
No, domani mi sveglio alle 5:00 che c’è l’aggiornamento di Google.
Se fosse solo il tempo di oggi, sarebbe misera come variabile e allora avrebbe ragione chi prende un creativo e pretende di pagarlo a ore, come un piastrellista, meglio se junior. Chi chiede un naming, o un logo, o una strategia e la vuole entro sera, “che tanto ci metti un attimo”. Chi sceglie un senior, ma lo tratta da junior e lo paga da fame.
Paghi il passato, oltre al presente. Paghi la conoscenza, oltre alla capacità. Paghi l’impegno perpetrato negli anni, oltre ai 60 minuti contenuti in un’ora macchina. Paghi la sua storia. Così come è giusto tu ti faccia pagare la tua, qualunque cosa tu costruisca, distribuisca o venda.
Il professionista vero non lavora a ore. Ma a cottimo. Quello in gamba sa quando può farlo. Quello sveglio, sa anche quando no.