Mi piacerebbe partire.
Per dove?
Bo, non lo so, mi basterebbe partire.
E quanto staremmo via?
Fino a che non ci stufiamo.
Ah, wow, e cosa faremmo?
Tu andresti a scuola, cioè non faresti altrove quello che non stai facendo qui. Io invece a parte continuare a fare quello che faccio da qui e che posso fare dovunque, come Gianlu, no? Ecco, uguale, e poi potrei anche decidere di prendermi una pausa.
Una pausa per?
Bo, magari per imparare a zappare, o a seminare, o a costruire strade, o magari a cucinare in Patagonia, all’aria aperta, in mezzo ai boschi, nel nulla del nulla del nulla…
È perché hai visto Chef Table, mamma?
Può darsi. O magari no, magari è il vento del Nord.
E sarebbe?
Eh, sarebbe… il vento del Nord ERA un’aria che soffiava forte, una volta, un sacchissimo di anni fa e che mi prendeva per il collo e mi strozzava, mi soffocava, mi riempiva i polmoni, e la pelle e gli occhi e allora io partivo.
Così?
Sì, così, dicevo ‘Ciao-io-vado’ e andavo.
E poi?
E poi cosa?
Ha smesso di soffiare?
No, ho smesso di ascoltarlo, di sentirlo. Ho iniziato a pensare a cosa avrebbero pensato e sentito gli altri, per esempio tuo padre, ma non solo, prima di lui anche la nonna, gli amici, e poi ho fatto te e allora non potevo più neanche pensarci, al vento del Nord, che un neonato non può mica venire su come uno zingaro, e poi sei cresciuto e c’era l’asilo e poi c’erano le elementari e poi le medie… e poi a Naha fa troppo caldo, e poi, dai, sul serio “ma come ce penzi, fra’”, che un ragazzino non si può staccare dalla sue radici. E io le odio le radici, cioè no, aspetta, non è vero che le odio, solo che le mie lo so che sono molto elastiche e magari le tue no e se io – ammettendo mai che tuo padre me lo concedesse – se io ti portassi via, in giro, dall’altra parte dell’oceano, un giorno potresti incazzarti per un motivo qualsiasi e saltare fuori a dirmi che non te saresti mai voluto andare e allora mi dico che non è il vento del Nord, che poi non è nemmeno a Nord che vorrei correre e che non lo so nemmeno io dove vorrei correre, e so che la domanda non sarebbe mai sul dove, ma sul quando e che la risposta è sempre ASAP…
Quand’è asap?
As soon as possible, amore, as soon as possible
Cioè?
Cioè subito, prima possibile.
E se invece tu ti innamorassi mamma?
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