«La barbabietola è il genere di verdura più profondo. Il ravanello è senza dubbio il più febbrile, però il suo è un fuoco freddo, il fuoco dell’insoddisfazione e non della passione. I pomodori sono giù più gagliardi, attraversati però da una vena frivola. Le barbabietole, invece, sono mortalmente serie.
I popoli slavi traggono le loro caratteristiche fisiche dalle patate, la loro latente inquietudine dal rafano, la loro gravità dalle barbabietole.
La barbabietola è un tipo di verdura malinconico, quello più disposto a soffrire. Non si puà certo cavar sangue da una rapa…
La barbabietola è l’omicida che torna sul luogo del delitto. La barbabietola è quel che succede quando la ciliegia la fa finita con la carota. La barbabietola è l’antenata della luna d’autunno, barbuta, sepolta, pressoché fossilizzata; le vele verde scuro del vascello lunare impantanato percorse da vene di plasma primordiale; il filo d’aquilone che una volta legava la luna alla terra e che adesso è un peluzzo infangato che scava disperatamente in cerca di rubini.
La barbabietola era la verdura preferita di Rasputin. Glielo capivi dagli occhi.»
Da pagina 9, Francesco Franconeri traduce Tom Robbins – “Profumo di Jitterbug” nell’edizione del 2003, di Baldini Castoldi Dalai editore SpA.