Un uomo diviso tra due donne: la moglie e l’amante, la prima lasciata per la seconda, la seconda tradita con la prima, in duetto i cui ruoli si invertono per uno di quei bislacchi quanto reali casi della vita.
Un uomo che per sopravvivere legge schifezze per un editore che me ne ricorda almeno un altro (al quinto fallimento in meno di un lustro).
Un uomo il cui padre mi fa pensare al carattere del mio e nella cui sconsideratezza rivedo personaggi che io negherò fino alla morte di aver costruito.
Infine un uomo nel quale mi specchio e che però riesce a regalarmi un sorriso che da sola mi nego.
Ecco chi è il protagonista di “Consigli pratici per uccidere mia suocera”, il velocissimo e altrettanto brillante romanzo di Giulio Perrone, il cui altro libro, invece, è ancora fermo alla posizione – aspettate che controllo – 254 di 2338 e che ora riaprirò.
E quasi sicuramente finirò in fretta.
“L’esatto contrario” è arrivato nella mia biblioteca su segnalazione diretta dell’autore e – a mia parziale discolpa, Vostro Onore – posso solo dire che mi è capitato durante un inizio anno in salita, a mani nude, e in mezzo a una cinquantina di altre opere.